Dal punto di vista burocratico non ci sono differenze tra il richiedere un prestito ad una finanziaria o ad una banca. Per quanto riguarda le poste, invece, la situazione si pone in una via di mezzo dato che Poste Italiane, almeno nella maggior parte dei casi, non eroga i prestiti direttamente ma funge da semplice collocatore. I principali partners sono: Findomestic, Compass, Deutsche bank e Santander.
Le società finanziarie non possono effettuare operazioni di raccolta e gestione del risparmio, a differenza delle banche che hanno molta libertà di manovra, sia sul fronte del debito che del credito.
Proprio per questo, di norma, i finanziamenti erogati dalle prime hanno tassi di interesse medi più elevati (che vengono mitigati attraverso l’offerta dei prestiti online). Sui costi accessori, come le spese di istruttoria e come penali di estinzione, le banche difficilmente fanno una rinuncia che è invece più probabile con le finanziarie.
Un’altra differenza c’è sui tempi di erogazione del prestito, dato che le finanziarie (che nascono appunto per guadagnare sui finanziamenti) sono molto più rapide delle banche. C’è poi l’aspetto della personalizzazione dei tassi di interesse, difficilissima da ottenere dalle finanziarie, che però applicano una variazione dei tassi al variare delle somme richieste, delle durate, del profilo di rischio associato alle differenti categorie di richiedenti.
Invece con le banche, con ingenti somme e una buona forza contrattuale, si ha la possibilità di ottenere delle condizioni ‘ad personam’ a tassi agevolati rispetto alla media.
Per le durate dei piani di ammortamento, le banche riescono ad arrivare a 120 rate in diverse tipologie di finanziamento, mentre le finanziarie, ad eccezione della cessione del quinto, al massimo arrivano ad 84.
Ulteriori differenze si possono palesare nelle procedure e nei tempi per il recupero delle rate non pagate: le banche arrivano nella maggior parte dei casi a 60 giorni prima di procedere alla segnalazione, ed il primo passo si ha con una serie di comunicazioni dirette al cliente prima di passare la pratica agli uffici competenti per le procedure di recupero.
Le finanziarie invece hanno una tempistica che va dai 30 ai 45 giorni di tempo prima di fare una segnalazione in Crif, che avviene subito dopo la sollecitazione al cliente, senza aver ricevuto il pagamento, per poi passare alle agenzie di recupero esterne.
La scelta dovrebbe guardare alla possibilità di ottenere il finanziamento meno costoso e più facilmente gestibile, per cui oltre ai tassi di interesse bisogna fare una attenta valutazione sulla durata del piano di rimborso, così da trovare la soluzione più conveniente e più in linea con le proprie esigenze.
Per cui il fatto di rivolgersi alle finanziarie piuttosto che alle banche dipende da tutto l’insieme di condizioni che portano alla situazione migliore rispetto a ciò di cui si ha bisogno. Ad esempio se si ha bisogno di tempi molto rapidi, le finanziarie sono in grado di rispondere meglio, ma se si cerca una somma importante da rimborsare nel tempo più lungo possibile, sono le banche che, con maggiore probabilità, riusciranno a dare la risposta giusta.