La categoria dei prestiti agevolati comprende tutte quelle forme di finanziamento che offrono delle condizioni particolari, di norma più vantaggiose rispetto a quelle disponibili normalmente sul mercato. Queste possono riguardare i tassi di interesse applicati (non rientrano in questa categoria i prestiti con costi accessori azzerati o ridotti, trattandosi di prestiti promozionali) o la facilità di accesso al credito, soprattutto se riguarda l’inizio o lo sviluppo di attività commerciali e produttive. Ci possono essere anche situazioni miste: in parte a fondo perduto, in parte con rimborso a tassi agevolati.
Tra le forme di prestiti agevolati più diffuse ci sono i prestiti d’onore ed il Microcredito. A livello di categorie, invece, quelle che usufruiscono di una maggiore possibilità di scelta sono le donne, i giovani, gli artigiani e i pensionati inps, mentre per le imprese viene posta una particolare attenzione alle pmi.
Per quanto riguarda i privati, rientrano nella categoria dei prestiti agevolati i finanziamenti Inps per i dipendenti pubblici e statali e per i pensionati, che si dividono in:
Si tratta di finanziamenti erogati direttamente dall’Inps (ex-Inpdap) agli iscritti ai propri Fondi in possesso dei requisiti necessari. Tali prestiti presentano le modalità di rimborso tipiche della cessione del quinto (trattenuta in busta paga, importo della rata non superiore al 20%dello stipendio/pensione) e sono strettamente regolamentati oltre che per i requisiti di accesso, anche per le motivazioni e le modalità di richiesta. I tempi di erogazione, per motivi burocratici, potrebbero però essere più lunghi rispetto a quelli richiesti da un tradizionale prestito personale.
Possono considerarsi agevolati anche le cessioni del quinto dello stipendio o pensione erogate dalle banche e finanziarie che offrono tali prodotti ai dipendenti pubblici e/o privati o che hanno stipulato una convenzione con l’Inps. Rientrano in questa casistica anche i prestiti pluriennali garantiti o indiretti.
Le agevolazioni possono consistere in tassi favorevoli, in un più semplice accesso al finanziamento in quanto indipendente dal merito creditizio ed in semplificazioni dell’iter burocratico con una riduzione dei tempi di erogazione.
Inoltre, occasionalmente, le principali banche offrono, per un periodo di tempo limitato, dei prestiti agevolati dedicati anche a privati, soprattutto famiglie, o per la realizzazione di lavori particolari, come ad esempio le ristrutturazioni, con grande attenzione soprattutto al miglioramento dell’efficienza energetica.
Possono rientrare nella grande categoria del prestito agevolato anche i finanziamenti che sono frutto di specifiche convenzioni. Queste possono riguardare enti (come ad esempio le università), i dipendenti e collaboratori di grandi gruppi o aziende, gli appartenenti a categorie soprattutto di professionisti (ad esempio Inarcassa, medici, ecc) oppure possono avere carattere regionale (come ad esempio quelli della Regione Lazio, Puglia, ecc).
Tra le banche molto attive nel settore privato c’è da segnalare Poste Italiane, che di contro non è molto prolifica sull’altro genere di prestiti agevolati (quelli dedicati cioè al settore produttivo).
In tale ambito, la tipologia più conosciuta è rappresentata dai prestiti a fondo perduto, per i quali nel corso del tempo c’è stata però una riduzione via via crescente delle agevolazioni, con un ridimensionamento della parte delle somme da non restituire (ormai scese abbondantemente al di sotto della soglia del 50% del totale finanziato). Le forme oggi più diffuse di prestiti agevolati sono:
La forma più usata di agevolazione collegata all’accesso al credito è tradizionalmente da considerare il prestito d’onore, che ha registrato addirittura un’estensione, attraverso l’allargamento anche a categorie particolari, come ad esempio gli studenti. Questo tipo di finanziamento viene definito in questo modo poiché non si basa sulle garanzie che possono essere concesse dal richiedente, ma da un soggetto – generalmente un ente che non ha alcun legame diretto o indiretto con il richiedente e beneficiario. Quindi si basa su un rapporto di “onore”.
In origine è stato introdotto per sostenere chi avesse un’idea imprenditoriale, ma fosse privo di garanzie e di fondi per l’avvio dell’attività, con la legge 608/96. Le categorie destinatarie sono state in primis le donne e i giovani. Poi i requisiti si sono allargati (ad esempio alle cooperative), per cui la platea dei potenziali destinatari si è ampliata, mentre le agevolazioni hanno cominciato a cambiare connotati. Sono state introdotte forme ibride, che si sono concentrate sulle agevolazioni di rimborso (come durata e tassi applicati).
La forma che oggi è più presente è il prestito d’onore riservato agli studenti Universitari, disponibile però solo per quegli atenei che hanno in corso specifici accordi con le banche che li concedono. Tra le banche più attive nel settore troviamo Unicredit, Intesa SanPaolo e Ubi Banca.
Come accennato, anche il microcredito rientra nei prestiti agevolati, sia per le modalità di accesso, che per i tassi applicati. L’unico limite che presenta riguarda gli importi massimi che generalmente non superano i 25 mila euro per chi vuole avviare un’attività ( estensibili a 35.000€ nel caso in cui si rispettino determinate condizioni) , e i 10 mila euro per i bisogni di tipo “sociale”.
Il funzionamento è semplice: ci si rivolge all’organizzazione, ente o associazione che svolge l’attività di orientamento e fornisce le indicazioni necessarie per poterlo richiedere, quindi si interpellano le banche che hanno convenzioni con quell’ente che ha istituito il fondo del Microcredito.
Il prestito perciò non si ottiene direttamente dall’ente, che svolge la funzione di intermediario, ma da una banca mentre le garanzie vengono offerte dall’apposito fondo, fino a suo esaurimento. Nel caso di Microcredito stanziato dalle Regioni, bisogna vedere se c’è stato lo stanziamento e se ci sono ancora disponibilità per fare domanda.
Il microcredito 5 stelle ha carattere più continuativo. Infatti il fondo è stato in buona parte stanziato dagli emolumenti a cui hanno rinunciato i parlamentari 5 Stelle, ma anche in questo caso bisogna accertarsi che nel fondo ci siano disponibilità residue. Come altra particolarità, prevede per i giovani la possibilità di aumentare l’importo richiedibile fino a 35 mila euro, mentre 25000 rimane la cifra standard assegnabile. Sul sito del Movimento 5 Stelle c’è anche un elenco di consulenti del lavoro, commercialisti e ragionieri che offrono un’assistenza informativa di base, senza alcun costo.
Per poter usufruire dell’agevolazione ci devono essere due elementi. Il primo è il possesso dei requisiti obbligatori che possono essere personali (ad esempio sesso, età, status di disoccupato, ecc), ed oggettivi (condizione sociale, tipo di attività, ecc). Il secondo invece è determinato dal regolamento che è alla base dell’erogazione del prestito agevolato.
Questo può prevedere la partecipazione ad un bando, oppure essere strutturato sulla base di voucher, o sistemi analoghi. In tutti i casi ci si deve rivolgere all’organismo indicato, ufficio o responsabile, che svolge anche una funzione di aiuto nella compilazione delle domande.